NOTE DI REGIA
Un testo come “Piccoli crimini coniugali”, scritto per una coppia in crisi dopo anni di convivenza, ha la forza per essere adattato anche a due protagonisti giovani: la verità è scomoda ma talmente sincera che disarma, fa posto a domande interiori e forze emotive che chiunque provi o abbia provato a costruire un legame affettivo riconosce dentro di sé. Lo sguardo può essere sul passato come riesamina ma anche sul futuro come progettualità.
La regia insiste sull'alternanza di sentimenti, di istinto e ragione, vuole essere vicina il più possibile all'empatia e tutto sommato alla catarsi che un testo del genere racchiude nei dialoghi e nei bellissimi monologhi.
Si può così arrivare, dopo percorsi labirintici-mentali, a un finale pieno di amore e, meraviglia, al perdono. Perdono non come arrendevolezza al destino, ma come accettazione dell’altro da sé, integrazione dei propri e degli altrui difetti. Un perdono che si riflette nel “sacro” con la forza ancestrale dell’archetipo, e che si coniuga nello stupore rivelante dell’umano.
Alfonso De Filippis
La regia insiste sull'alternanza di sentimenti, di istinto e ragione, vuole essere vicina il più possibile all'empatia e tutto sommato alla catarsi che un testo del genere racchiude nei dialoghi e nei bellissimi monologhi.
Si può così arrivare, dopo percorsi labirintici-mentali, a un finale pieno di amore e, meraviglia, al perdono. Perdono non come arrendevolezza al destino, ma come accettazione dell’altro da sé, integrazione dei propri e degli altrui difetti. Un perdono che si riflette nel “sacro” con la forza ancestrale dell’archetipo, e che si coniuga nello stupore rivelante dell’umano.
Alfonso De Filippis
PERSONAGGI ED INTERPRETI
LISA
GILLES |
Anna Mantovani
Francesco Bertolini |