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Ottimi risultati per Verona al Festival di teatro amatoriale di Sansepolcro, in provincia di Arezzo

8/6/2015

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Ottimi risultati per Verona al Festival di teatro amatoriale di Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Si tratta del premio Berta, giunto alla sua quinta edizione, il cui nome deriva dalla torre cittadina realizzata nel XII secolo, probabilmente da un consorzio di famiglie di Sansepolcro, come torre angolare di un gruppo di edifici presso l'abbazia benedettino-camaldolese di San Giovanni Evangelista. Le compagnie partecipanti sono state 43, provenienti da tutta Italia. Le cinque compagnie finaliste sono state La Compagnia Micromega di Verona, La Moscheta di Colognola ai Colli, la Compagnia Il Dialogo della provincia di Napoli, la Compagnia Gabbiani della provincia di Salerno e il Teatro Libero di Pistoia.Dei sette premi a disposizione, La Moscheta si aggiudica il primo premio della Giuria e il premio del pubblico con la commedia Grisù, Giuseppe e Maria di Gianni Clementi. La Micromega vince il secondo premio della Giuria con I Complessi di Jean Bernard Luc e il premio come migliore attrice a Sandra Duzzi e il premio come miglior attrice caratterista a Ilaria Duzzi. Verona si afferma a livello nazionale per la grande professionalità del teatro amatoriale del territorio, all'altezza di confronti nazionali.


L'Arena 28/07/2015

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MICROMEGA, AVVOCATI DA RIDERE

7/11/2015

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In «Scusi lei... ucciderebbe mio marito?», gag e fraintendimenti, con bel ritmo e belle musiche

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Farsi seguire dagli avvocati dello studio tutto matto in cui si svolge la commedia della compagnia Micromega, che ha debuttato al chiostro di S. Eufemia per la rassegna Teatro nei Cortili, non è proprio affidabile, ma il divertimento è garantito. In Scusi lei... ucciderebbe mio marito?, diretta a tutto gas dal regista Enrico Matrella, ogni personaggio è un «numero», non solo per simpatia ed estrosità, ma in quanto a potenzialità ad essere schedato in Questura. In questa storia buffa che fa ridere di gusto e coinvolge dall'inizio alla fine, si fa squadra per coprirsi a vicenda quando due clienti che intendono uccidere il marito non esitano ad annunciarne i progetto ai loro avvocati, che si trovano perciò in un vespaio di situazioni non proprio piacevoli. Condito di bei brani, a cominciare dal pezzo jazz Take five di Paul Desmond, il lavoro di Micromega fa respirare aria pulita di buon teatro d'intrattenimento in cui la regola della recitazione è il gioco della staffetta recitativa. C'è un personaggio in particolare, poi, che merita di essere sottolineato: si tratta di Francesco Bertolini che interpreta il ragazzo delle pulizie proveniente dall'est, che la sa lunga, ha occhi e orecchie a radar, non la manda a dire a nessuno, è più saggio e pratico degli avvocati e più italiano del più classico degli italiani, anche con le donne. Come in un gioco sulla scacchiera, ogni pedina di questo ben congegnato allestimento, dunque, arriva fare dama e il pubblico, tra cui bambini e ragazzi, ne è stato coinvolto. Risultato: calorosi applausi e svariate chiamate dell'intera «gang» per i saluti finali, fatti prima in stile «fermo immagine» e poi schierati, tutti per mano. Repliche fino al 14 luglio (alle 21.15).


Michela Pezzani
L'Arena 11/07/2015

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piccoli crimini coniugali

12/27/2014

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I due giovani attori lupatotini Anna Mantovani e Francesco Bertolini, dopo aver vinto il Festival de “I Teatri del Sacro” nel 2013 con “La Statua in frantumi”, parteciperanno anche quest’anno all'ambita rassegna teatrale inerente la spiritualità e l’introspezione con un nuovo spettacolo:
 ”Piccoli crimini coniugali”. 
La selezione sarà particolarmente dura, solo pochi amatoriali vengono scelti ogni anno per partecipare a una settimana intensa di teatro con compagnie di professionisti e amatoriali da tutta Italia, nel magico contesto della città di Lucca. Anche questa volta possono contare su un testo importante: 
“Piccoli crimini coniugali” di Éric Emmanuel Schmitt; storia di una coppia dove il marito cerca di ritrovare la memoria dopo un incidente, ma davvero non ricorda più nulla? Sua moglie fa di tutto per aiutarlo, dicendo tutta la verità sulla loro storia? Una prova importante per due attori così giovani, che si dovranno misurare con una profondità di sentimenti e un coinvolgimento personale non da poco. Quest’anno hanno però la possibilità di imparare molto dal regista Alfonso De Filippis, attore professionista per vent’anni al fianco di Paolo Poli e ormai artista a tutto tondo. Lui stesso afferma che un testo come “Piccoli crimini coniugali”, scritto per una coppia in crisi dopo anni di convivenza, ha la forza per essere adattato anche a due protagonisti giovani: la verità è scomoda ma talmente sincera che disarma, fa posto a domande interiori e forze emotive che chiunque provi o abbia provato a costruire un legame affettivo riconosce dentro di sé. La regia insiste sull'alternanza di sentimenti, d’istinto e ragione, vuole essere vicina il più possibile all'empatia e tutto sommato alla catarsi che un testo del genere racchiude nei dialoghi e nei bellissimi monologhi. Si può così arrivare, dopo percorsi labirintici-mentali, a un finale pieno di amore e, meraviglia, al perdono. Perdono non come arrendevolezza al destino, ma come accettazione dell’altro da sé, integrazione dei propri e degli altrui difetti. 
Il debutto della compagnia Micromega con “Piccoli crimini coniugali” sarà 
Sabato 7 febbraio alle 21.15 al Teatro S.Teresa in via Molinara a Tombetta, Verona. Regia di Alfonso De Filippis, direzione tecnica di Manuel Garzetta. 
Di più non vi diciamo perché i colpi di scena sono davvero tanti e non vogliamo rovinarvi la sorpresa di uno spettacolo che merita davvero. Vi aspettiamo numerosi! 


Giuliano Mantovani
Il Sentiero - Gennaio

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Micromega cura nei dettagli la vita di coppia

7/16/2014

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Elegante commedia anni Cinquanta con introspezione psicologica
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Fare i conti con i difetti degli altri senza aver prima esaminato i propri non è solo sconveniente ma anche pericoloso. È ciò che succede alla coppia in crisi della commedia "I complessi - Ovvero tradire aiuta il matrimonio" di Jean Bernard Luc che la Compagnia Micromega mette in scena al chiostro di Santa Eufemia fino a domenica (alle 21,15) per Teatro nei cortili. Diretta con introspezione psicologica ed eleganza da Enrico Matrella, si sviluppa in due piacevoli atti in cui la sfilata di interpreti, dai coniugi intiepiditi dalla routine allo psicanalista borioso che intende curarli, dalla cameriera agli amici di famiglia, ben assolve alla funzione di cartina al tornasole nei confronti dei padroni di casa per i quali la reazione chimica finale porta alla soluzione del presunto afflosciamento del marito, che in realtà si rivela specchi delle insicurezze caratteriali della moglie.
È lei in realtà l'immalinconita, in preda al dubbio che corrode. Il fraintendimento è insomma il perno su cui ruota la trama di questo lavoro ben fatto, recitato con padronanza e curato dettagliatamente nella scenografia, fissa in ambedue i tempi ma fedele nel rappresentare un classico salotto domestico borghese anni Cinquanta; simpatiche inoltre le musiche, giocosamente utilizzate a stacchetti di generi diversi, dal tango al boogie, a puntualizzare umoristicamente i vari passaggi della storia illuminata da un ironico utilizzo delle luci.



Michela Pezzani
L'Arena 16/07/2014

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Tra moglie e marito non mettere lo psicanalista

7/14/2014

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Micromega in scena con un piacevole allestimento de “I complessi” di Jean Bernard Luc
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Si sa che eccedere non è mai buona cosa, fosse anche per prendersi cura della salute del proprio consorte. 
Se per giunta una fissazione supportata da “solide” teorie scientifiche fa venir meno l’obiettività ed il buon senso, mettere in conto l’imprevisto è più che doveroso. 
Elena, da diciannove anni  amorevole moglie di Francesco, è convinta che il marito soffra di nevrosi e si sente in dovere di fare tutto, ma proprio tutto il possibile per guarirlo, arrivando perfino a indurlo al tradimento. E’ questo infatti l’estremo rimedio suggerito dal noto psichiatra professor Konglow, secondo il quale “tradire aiuta il matrimonio”. Gli improvvisati e goffi esperimenti per scoprire la natura dei presunti complessi di Francesco e curarli all’istante innescano una serie di equivoci e situazioni tragicomiche, a cui partecipano controvoglia il personale di servizio e gli amici della coppia. La soluzione in realtà sarà molto più semplice e la “cura” presto trovata senza scomodare la psicanalisi. Ma il gioco produce proprio quegli imprevisti temuti, tanto che qualcuno vi rimane imbrigliato, seguitando a scambiare la realtà vera con quella presunta.
I complessi (ovvero "tradire aiuta il matrimonio") di Jean Bernard Luc è una commedia leggera, garbata e rispettosamente irriverente, che irride tanto alla saccenteria quanto alla dabbenaggine, in un contesto sociale alto borghese di inizio anni cinquanta.


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Il linguaggio ricercato e mai debordante, così come i toni sempre lontani dall’esasperazione, sono funzionali alla costruzione di situazioni in cui la comicità è misurata e comunque irresistibile. 
La messinscena della Compagnia Teatrale Micromega riproduce fedelmente le atmosfere evocate dal testo. A cominciare dall’allestimento scenico, che mostra un  salotto borghese raffinato e ordinato, con tanto di pianoforte a muro, quadri d’autore, accessori e suppellettili, il tutto immerso in tenui e calde tonalità beige. In una casa così non possono che viverci persone ben educate, controllate nei modi e nei toni, che vestono con la sobria eleganza che l’etichetta impone anche per lo stare in casa. E infatti anche i bei costumi sono scelti con cura, nelle fattezze e tonalità più appropriate ai personaggi. La regia di Enrico Matrella è attenta ai particolari, pulita e mai oltre misura. Gli interventi musicali, diversi per genere, sono ben dosati e in sintonia con il racconto. Quanto agli interpreti, un nutrito gruppo di dieci attori, si può parlare di una prova decisamente buona. Ciascuno ha dato al proprio personaggio una connotazione ben definita, dimostrando di saper bene cosa fare in ogni momento e di sentirsi a proprio agio sulla scena. Con questa nuova produzione Micromega conferma la solidità e l’affiatamento di un gruppo che mostra di avere la giusta consapevolezza dei propri mezzi e di saper scegliere e raggiungere i propri obiettivi.

di Paolo Corsi
Visto a Verona – Chiostro di S. Eufemia il 14 Luglio 2014




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